Alice e Giallo

Post del 9 maggio 2015
Alice e Giallo Coniglio Bianco: Lettura di Pino SerPino per il Progetto NaturalMente

Il Progetto NaturalMente prosegue e con lui le storie di Alice. Questa volta al Kamishibai sono passate le schede di Pino SerPino che racconta ai bambini della paura dei mostri che non ci sono,  della storia di un serpente che è pericoloso ma non cattivo: fa solo il suo lavoro! e dopo la lettura tutti a cacciare serpenti nel bosco e perché no a raccogliere qualche immondizia, tanto per giocare un po' all'ecologia. Per finire la giornata un bel murale tutti insieme e tanta allegria. Questo è quello che porta in giro Alice insieme a Pino SerPino e alle altre storie.

Post del 27 aprile 2015
Alice e Giallo Coniglio Bianco: Alice cambia veste

Alla fine mi sono decisa e in attesa di tempi migliori ho creato la mia Alice.Ebbene sì, mi sono permessa di disegnare anche io, come una bambina, insieme ai miei bambini e il risultato sono un coniglio bianco con grosse zampe e orecchie strampalate e gialle al loro interno e una dolce bambina in camicetta da notte con riccioli rossi che le scendono sul viso tondo.
Non la posso considerare un'illustrazione davvero, ma sono felice perché piace molto ai bambini e diverte gli adulti che mi chiedono se mi sono ispirata a mia figlia.
Certamente che mi sono ispirata a lei, tutto ciò che riguarda Alice profuma di mia figlia.
Vi lascio qualche immagine e una lettura



Ecco il primo video della lettura di Alice e Giallo in La Goccia di Rugiada

Post del 2 aprile 2015
Alice e Giallo Coniglio Bianco: Letture al Kamishibai

Ebbene si, Alice comincia a girare piano piano l'Italia. Ci muoviamo a fatica ma felici per cominciare questa esperienza. Alice, ora una riccetta roscia un po' ribelle, si dedica alle letture delle sue storie attraverso il kamishibai. Il Kamishibai, traducibile come "Dramma di Carta" è una forma di narrazione che sembra abbia avuto origine nei templi buddisti nel Giappone del XII secolo. Sembra che i monaci buddisti narravano storie illustrate ad un pubblico analfabeta attraverso gli Emakimono: testo e/a immagini disegnato o dipinto su un rotolo per raccontare vicende, storie e fiabe con morale. In questo modo Alice, ma presto anche Dorella e altri personaggi, porteranno in giro, tra i bambini le loro storie, i loro sogni, le loro verità, i loro colori e saperi. Alice per il momento ha cominciato a girare con il Progetto NaturalMente e sembra avere un discreto successo.
Qui le foto delle letture della storia La Goccia di Rugiada per il Progetto NaturalMente.
Strada facendo vi lascerò letture di prova, letture durante gli eventi, foto e perché no, correzioni varie.
Grazie a tutti per il supporto.

Post del 20 ottobre 2014
Alice e Giallo Coniglio Bianco: la patria potestà delle storie di Alice

Molti mi chiedono come faccio ad occuparmi dei miei figli che nemmeno vanno a scuola tutto il giorno e a scrivere le fiabe. È semplice (si fa per dire) rispondo sempre io: scrivo le fiabe con la loro collaborazione. Mi piace ribadire questa cosa perché è proprio il senso che queste fiabe hanno per me, un ponte relazionale tra me e i miei figli. ho iniziato a scriverle per Micól quando non aveva neanche due anni. Ora Micól ha cinque anni compiuti, le fiabe sono circa 12, hanno una forma e una storia loro e stanno per diventare un libro. Micól e Tommaso mi raccontavano i loro disagi, o i loro desideri o le loro scoperte e io le tramutavo in storie. Ad un certo punto abbiamo cominciato a disegnarle insieme. Poi le abbiamo modificate. Anche per le rime abbiamo preso spunto da un altro autore (Autore oserei dire), da Gigi Baruffa di Marco Lodoli. A loro piace tanto questa storia in rima e così ho pensato ... ho provato ... e loro mi fanno da revisori. Dei bambini revisori, dovete sapere, sono estremamente severi: quando non va non va e loro la toppa non ce la mettono.
Questi siamo io e Tommaso al mare che leggiamo Alice e lui mi fa i suoi appunti sul naso della strega

Mamma e Tommaso rileggono Alice al mare
Ho sempre pensato che il magico mondo delle fiabe fosse speciale ma adesso che crea un legame relazionale così forte tra me e i miei figli ho smesso di pensare che sia speciale e ho capito che è magico ... non tanto per dire. È per questo che mi sento di dire che la patria potestà di queste storie è dei miei figli e non mia.
La fiaba aiuta me a ritrovare la bambina che sono stata e ad entrare in contatto con loro bambini in modo fanciullesco riuscendo a stabilire una comunicazione magicamente vera, uno spazio di apertura al dialogo pazzesco dove se ascolti i tuoi bambini riuscirai a vedere anche là dove pensi di non capire. Naturalmente non è necessario scrivere fiabe per arrivare a questa relazione, basta creare il magico mondo della lettura condivisa. Mamma legge e i bambini le vanno vicino senza che lei abbia bisogno di chiamare, poi i bambini chiedono, poi vogliono il libro per raccontare loro, per confermare che è proprio come ha letto mamma, poi vogliono che mamma legge di nuovo, di nuovo, di nuovo ... a loro piace molto e li rende curiosi e sereni. Mamma si diverte ed è soddisfatta nel vedere che la sua passione diventa anche la loro passione. Acquisiscono vocabolario, ampliano la struttura neuronale e stabilisco una relazione serena. Leggiamo con loro mamme e papà, è un dono meraviglioso che facciamo ai nostri piccoli.
Post del 6 ottobre 2014
Alice e Giallo Coniglio Bianco: Una goccia di Rugiada

Dovete sapere che stando spesso a casa per via delle mille malattie dei miei figli oramai esco solo per: la spesa, la scuola, le letture e presto comincerò ad uscire per l'attività fisica (o muoio da balena soffocata). Ho preso però a frequentare un paio di gruppi di lettura perché proprio non ne posso fare a meno. Uno di questi è leggere insieme ... ancora! Fondato da tre AAA (Ana, Angela e Alessandra) che sono brave, decise e dirette! L'altro gruppo è Flashbook.Italia perché ho deciso che anche io piano piano voglio organizzare dei flashbook in giro.
Così in un post di questo secondo gruppo ho trovato una mamma che parlava di "storie per bambini sulle bolle d'acqua" Adesso mi è difficile capire cosa si intende per bolla d'acqua ma nella mia testa oramai stanca, confusa e neanche troppo intelligente, una bolla d'acqua è una goccia d'acqua (ma so che se lo chiedo ai miei figli è tutto fuorché una goccia d'acqua).
A tal proposito mi sono ricordata che tra le mie storie ci sono anche le goccioline.
Una è già un eBook e si chiama PLONF - è la storia di una gocciolina di acqua e del suo percorso nel mondo, vuole essere una fiaba semplice, rilassante, colorata e divertente per lasciare un semino nel cuore di ogni bambino, un semino che parli di ecologia. La potete trovare nel mio blog oppure su amazon o per quelli che non amano i grandi imperi su ultimabooks.

Ma ho scritto anche una storia della serie di Alice e Giallo Consiglio in cui si parla di un viaggio all'interno di una goccia di rugiada, un viaggio che ti aiuta a vedere il mondo sotto diversi aspetti, con diversi occhi e a capire che tutto è diverso ma il mondo rimane quello ... dipende solo da come lo guardi. Un viaggio nell'apprendimento del diverso come segno positivo, come segno di comprensione, evoluzione, crescita, miglioramento. Una sotria estremamente semplice che aspira a sviluppare la capacità e il desiderio  di riconoscere e accettare visioni alternative della vita. Il bambino è chiaramente egocentrico ma poi cresce e capisce che non vive in un universo ma in un multiverso ... uno splendido, magico, colorato multiverso.

Allora ho pensato di citarlo
"Che meraviglia, il mondo è così diverso qui. Giallo guarda quella lumaca è gonfia e tonda, e che faccione da peperone quella scimmia, e tutti questi colori che forse si vedono ma non sono sicura, forse si possono toccare o forse ... si sentono cantare."
 "L'autunno è alle porte e solo gocce di rugiada magiche sopravvivono di questi tempi".
Spero pubblicarla presto.

Post del 15 giugno 2014
Alice e Giallo Coniglio Bianco - compendio Vol. I

Amici, il primo compendio delle storie di Alice e Giallo Coniglio Bianco nel Bosco Incantato è quasi pronto. Dieci storie che raccontano di un'emotività bambina, un'emotività in crescita, un'emotività condivisa che fa crescere i bambini ma spesso mette in difficoltà i genitori stanchi e confusi. 
Fiabe che raccontano di un'emotività molto umana. Dieci storie per creare uno spazio-tempo genitore-figlio che va al di là del tempo e dello spazio. Un eBook che ti segue ovunque e ti aiuta a mantenere attivo questo spazio-tempo in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento, senza pesi e senza impicci. Sempre con voi sul vostro telefonino o eReader o computer, sempre pronto ad una lettura con il vostro bambino in viaggio, in attesa, sul treno, in albergo, al mare o in montagna ... ovunque voi vogliate mantenere l'atmosfera e le abitudini di casa con il vostro bambino, la quotidianità delle piccole abitudini.
Considero il mio libro uno spazio, senza tempo, di condivisione e di crescita tra genitori e figli. 
Considero il mio libro un momento, senza spazio, che eternamente rimane nei nostri cuori. 
Storie semplici che raccontano un'emotività popolare. Popolare perché nasce da una paura umana, da uno stato di confusione, da un'incertezza che ci riguarda in quanto esseri umani. Un'emozione umana. Un'emozione umana condivisa da molti, condivisa dall'intera comunità. Un'emozione umana che piano piano diventa una storia, una fiaba. 
Le fiabe, quelle storie brevi che aiutano i bambini a diventare grandi infiltrandosi nel loro mondo magico fatto di paure e credenze. Li aiutano ad attraversare il mondo, a parlare della vita, a conoscere e a condividere l'esistenza, sempre mantenendo un tono bambinesco, giocoso e magico. 
Le fiabe aiutano i genitori a rimettere ordine nel caos. 
La paura del distacco, la gelosia per l'arrivo di un fratellino, l'ansia per una malattia in famiglia, la voglia di sperimentare il mondo, la magia di metafore e poesie, il contatto con la natura, leggero e pesante, collaborazione e condivisione e molto altro. Storie semplici, alle quali i bambini si affezionano, una ripetitività che trasporta il bambino in un mondo magico, nel solito mondo magico, nel mondo magico di Alice e Giallo dove tutto succede ma si può stare tranquilli.
Sono sicura che il vostro bambino amerà le storie di Alice e Giallo Coniglio Bianco. 
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Se volete sostenere questo mio progetto fatelo crescere diffondendo il post e il blog, clikkando su mi piace, facendo il passaparola, condividendo il post sulla vostra pagina facebook, sul vostro profilo google o sul vostro blog. Se volete sostenermi raccontate ai vostri amici del mio progetto. Parlatene nelle scuole e compratelo appena esce.
Graze di cuore a tutti.
Silvia

Post del 25 giugno 2014
Alice, la portavoce dei diritti (materiali, educativi ed emotivi) dei bambini

Sono fiera di vedere che Alice è un personaggio ben noto a tutti, talmente noto a tutti che naturalmente, ovviamente, per fortuna e certamente non sono stata l'unica a ispirarsi a lei per scrivere le proprie fiabe. Ho scoperto, infatti, che l'editore Sonda ha pubblicato un libro dal titolo Alice e il paese dei diritti, scritto da Mario Lodi e Daniele Novara, illustrato da Pia Valentinis. Ispirato alla Carta dei Diritti dei Bambini adottata dall'ONU, Alice esce dal paese delle meraviglie e va a dare un'occhiata a quanto succede ai bambini, ai loro diritti ... Amnesty International ha pubblicato Il Grande Libro dei Diritti dei Bambini che io consiglio a tutte le scuole materne ed elementari. Mi sembra anche un'ottima opportunità ci si può lavorare sulla lettura e con il teatro nelle scuole. Vi parlo di questi libri perché mi ci ritrovo e so di non essere nessuno rispetto a questi autori ma la mia Alice nel Bosco Incantato parte dallo stesso presupposto. Vuole dare al bambino il diritto ad una sana emotività e all'adulto uno stimolo e un mezzo per sostenere questo non semplice sviluppo.
Un personaggio conosciuto da grandi e piccoli, un personaggio curioso che naviga tra il mondo reale e il mondo magico della fantasia, un personaggio che ha a che vedere con i diritti dei bambini che devono essere capiti dai bambini e capiti e sostenuti dai grandi, genitori, tate e scuole. Ebbene si, secondo me anche le tate devono conoscere questi libri.
La mia Alice può diventare la messa in scena di tanti quadri e ogni quadro vuole mettere in contatto il bambino con un lato oscuro della sua emotività. Lo chiamo giocosamente lato oscuro proprio perché sono bambini che il mondo lo stanno scoprendo, anche il loro mondo interiore è da scoprire e non bisogna trattarli da stupidi perché non capiscono il mondo dei grandi ma bisogna accompagnarli nel miglior modo possibile a percorrere i sentieri delle scoperte.
Il Compendio delle dieci storie di Alice nel Bosco Incantato è quasi giunto a destinazione e presto sarà un ottimo eBook da leggere a casa, in viaggio, ovunque. Un libro con una parte magica per i bambini e una parte reale per i grandi.
L'appello è per i genitori, gli educatori, gli editori, leggere stimola la fantasia e i sogni, stimola un contatto con delle realtà che diversamente non tutti possono conoscere, apre i canali del linguaggio ... forza adulti, aiutiamo i piccoletti a crescere sani: buone regole dormi-veglia, cibo sano vario e nutriente, stimoli semplici e mirati, buone letture.


Post del 22 luglio 2014
Alice e Giallo Coniglio Bianco - la nascita (La farfalla)

È la fiaba sulla nascita, della fatica e della gioia di nascere. Un po' come la storia della cicogna che porta i bambini ma molto più attinente alla realtà. I bambini tra i 3 e i 5 anni chiedono spesso come sono nati e questa fiaba spera di aiutarli a salire il primo gradino verso questa comprensione primordiale.

È la fiaba della vita, di come è bello vivere anche se molto faticoso, di come è bello vivere se si è disposti a faticare e a non mollare.

I bambini chiedono e oggi chiedono sempre prima. Leggere loro già a tre mesi significa cominciare a pensare al loro futuro (e i genitori non devono mai dimenticare che ci devono provare, provare, provare), leggere insieme significa crescere, non dobbiamo aver paura ad usare le parole con loro, già a due anni possono imparare la parola "metamorfosi", la imparano, la piantano nella loro mente e piano piano cresce con loro. La imparano, la studiano, capiscono il significato, la interiorizzano e poi la consapevolizzano e piano piano la esternano. Un dare e avere, un prendere e lasciare. Tante parole ... tanti significati ... tanto da dare: un mondo!

Mi permetto ma chi pensa: è inutile leggere a questo/i/a/e perché imbecille/i è un idiota lui stesso che non ha voglia di sforzarsi di dare al prossimo e di accettarlo così come è. Con la gente si condivide, la gente non si può cambiare. Per cambiare chi hai di fronte devi cambiare te stesso. Se vuoi che chi hai di fronte legga, devi leggere tu per prima e senza noia o sbuffi.

Anche questa fiaba, come le altre, un semino sperando di lasciare la voglia di lottare, di superare gli ostacoli, di amare la vita sempre e comunque ... un regalo che vi faccio. Presto uscirà il libro, sto valutando e un po' non mi decido ma ... alla fine lo auto-pubblico o cedo ai richiami dell'editore? L'editore garantisce il tuo nome, ma cosa? In fondo oggi, nell'era del digitale, dove tutto è possibile è vero che l'auto-promozione e i progetti auto-finanziati purificano il sistema (per correttezza: questa frase di purificazione l'ho copiata da Betta Cianchini, davvero brava e intelligente) ... ci penso ancora un po' ma è tutto pronto. Intanto questo regalo.

La farfalla
Vieni Alice, facciamo una passeggiata nel Bosco Incantato”. Alice, senza fare rumore, si alza, si copre bene bene e, mettendosi il suo cappello magico, attraversa di corsa il giardino di casa, scavalca la siepe ed entra nel Bosco Incantato. Giallo esce dal cappello e insieme percorrono il sentiero che porta ovunque.
Sai Alice, sono proprio contento di essere un tuo amico. Stai diventando grande e presto non avrai più bisogno di passeggiare nel Bosco Incantato ma potrai passeggiare nei boschi veri. Spero però che mi porterai nel tuo cuore tutta la vita, anche quando ...” Alice lo interrompe “Giallo guarda, dobbiamo aiutarla sta soffrendo!”.
Alice si era distratta osservando i rami degli alberi del Bosco Incantato. I suoi occhi hanno scoperto una farfallina attaccata a un ramo.
È un po' ciancicata e sembra non riesca ad aprire le ali per volare perché tutta stropicciata e bagnaticcia. Si deve essere incastrata in una matassa di filo che la costringe a stare immobile e sofferente”.
No Alice! Non la toccare o muore”.
Giallo le mostra un fagiolino giallastro fermo su una foglia e spiega ad Alice come questo fagiolino viene rotto dal bruco che vive al suo interno. La farfalla nasce dalla metamorfosi di un bruco. Il bruco è verde e cammina sulle foglie verdi che si mangia lentamente, ogni giorno, lentamente, ogni giorno, fino a che ingordo sprofonda in un profondo sonno appeso a un ramo d'albero. Mentre dorme, il bruco si trasforma.
In questa metamorfosi è molto debole e si protegge avvolgendosi all'interno di una copertina calda e dura cucita con uno speciale filo. Appoggiato a un ramo d'albero, lentamente il bruco si sveglia: è diverso, comincia a strapparsi la copertina di dosso con molta fatica. A volte si ferma per riposare, poi ricomincia. Escono le antenne con la testina, le zampine che cercano di trascinare fuori tutto il corpo e le ali. Piano piano la copertina cede, si rompe e comincia ad uscire il corpo accompagnato da due meravigliose, magiche e leggerissime ali. Ali appiccicose e bagnate. Quando finalmente il bruco è libero, scopre di essere una farfalla. Si riposa un pochino e poi spicca il volo felice.
Accidenti come è faticoso nascere, ma certo poi è bello volare, è bello vivere”.

I due amici tornano a casa perché sta diventando tardi, Alice deve andare a scuola. La bambina continua a pensare a questa nascita per altri quattro giorni, poi torna ai suoi giochi di sempre.

post del 4 agosto 2014
Alice e Giallo Coniglio Bianco evolvono

Le storie di Alice e Giallo Coniglio Bianco evolvono.

Un paio di editori si sono dichiarati interessati ma naturalmente dobbiamo aspettare settembre per parlarne. In realtà mi spiace aspettare settembre per pubblicarle.
Tra le dodici storie del compendio abbiamo anche la storia del Fenicottero malinconico che riguarda l'inserimento a scuola dei bambini (e anche dei genitori).
Aiuta loro ad avere dimestichezza con la malinconia da allontanamento e i genitori a riconoscere la fase evolutiva necessaria al bambino per crescere (sig!).
Questo è il momento di saper osservare e valutare tutto ma non proteggerli troppo. È importante che affrontino e superino il loro dolore da distacco.

Nel frattempo io e la mia bambina abbiamo deciso di disegnare insieme le fiabe del libro continuando così a crescere.
In effetti devo confessare che non sono la sola autrice del libro. Ogni fiaba scritta prende spunto da un momento di disagio espresso dalla mia bambina che insieme, con l'aiuto di queste fiabe, abbiamo superato.
Addirittura lei ha scritto alcune piccole storie (che però non riguardano Alice e Giallo) che sto valutando se inserire nel libro come appendice.

Il libro è ora composto da una prima parte autobiografica in cui racconto in tutta onestà come sono arrivata a scriverle e a volerle pubblicare e, una seconda parte in cui è protagonista Alice, e con lei le bambine del mondo.

Il problema della ricerca dell'editore è abbastanza normale, credo.
Oggi si ha la possibilità di auto-pubblicarsi prendendo una percentuale sulle vendite nettamente maggiore rispetto a quella riconosciuta da un editore, soprattutto se sei uno sconosciuto.
D'altro canto se un editore ti sceglie è perché ritiene che il tuo libro sia di valore.
Oggi, però, ho la sensazione che il lavoro di editore sia un po' cambiato e vista la enorme quantità di libri accatastati negli scaffali di ciascun editore è difficile che questo riservi un posto speciale nel marketing proprio al mio libro.
La domanda che mi pongo è dunque la seguente: ma se l'editore mi sceglie perché ho fatto un lavoro di qualità, ma non spinge il mio libro sul mercato perché ne ha pubblicati un numero elevatissimo e se oltre ad essere scrittori dobbiamo anche essere noi stessi agenti di marketing; qual è la differenza se pubblico da me o con un editore? L'anticipo sui costi, dice qualcuno.
Ma i costi oggi sono davvero estremamente bassi. Oggi l'editoria del libro stampato è esattamente quella del libro digitale e dunque ... mentre rifletto vi lascio le immagini delle "illustrazioni" che io e la mia bambina giochiamo a fare insieme.
Chiedo ovviamente scusa agli illustratori veri perché io non so disegnare ma sicuramente è un lavoro che mi avvicina a mia figlia e che ci fa tanto bene fare insieme, lei è molto contenta di "lavorare con mamma" anche se è solo un gioco.






Post del 15 settembre 2014
Si torna a scuola e io vi regalo una fiaba - Il fenicottero malinconico

Eccomi qua, con l'ultimo regalo prima di decidere se presentare le mie fiabe ad una casa editrice (la Erickson merita di leggerle per prima) o di pubblicarle in modo autonomo e digitale.
Oggi sono ricominciate le scuole in quasi tutta Italia e molte mamme e molti papà sono alle prese con le urla e gli strilli, con inserimenti strani, dolorosi, piangenti e con orari allucinanti e con il traffico e con le maestre ... aaaa queste maestre ... per l'inserimento al nido di Micól pensavo "ma saranno brave queste maestre?" Non mi sento di parlar male di loro perché sicuramente fanno quello che possono però non sono rimasta contenta (era colpa mia? Era colpa loro? Era colpa della bambina? O forse del tempo? che importa? È questo quello che mi è rimasto e basta). Alla materna l'hanno presa nella scuola dei miei sogni (mmmm mamma attenta dei miei sogni e non dei suoi, attenta mamma!!). E la maestra? Aaaah ... la scuola dei miei sogni ... la maestra deve essere brava. E lo è. Forse poco empatica ma tosta come poche. Naturalmente sono andata a dire la mia tutto il tempo ma lei è in grado di sostenere 25 bambini e 50 genitori senza battere ciglio e con una grinta pazzesca. Ha avuto qualche difficoltà ma era oggettiva e ha continuato a testa alta, decisa e sicura e alla fine lei è stata più forte di me e io ho ceduto "Questa maestra non fa le cose come le farei io ma di lei mi fido, è brava e a casa la sostengo" e Micól empatia o no, la adora. Brava mamma e soprattutto brava maestra.
L'inserimento di Tommaso al nido è stato diverso, maestre canterine e sorridenti con mamme papà e bambini - 20 minuti "mamma è la mia scuola ci sono gli amichetti che bello ciao" e chiuso l'argomento. Lo so, Tommaso è particolare ma anche le maestre e anche mamma è arrivata più disponibile a fidarsi. L'inserimento di Tommaso alla materna lo sto facendo ora ed è stato esattamente come quello del nido, lui è già a casa sua, la scuola se la sente addosso e gli appartiene. Lo so piangerà ma anche il suo maestro è molto bravo, si è presentato con un palloncino per ogni bambino, gli ha scritto il nome alla consegna, il palloncino li ha aiutati a salire le scale leggeri e tutti si danno il cinque. Lui è leggero e preparato. "Mamma non si preoccupi, ha ragione il bimbo ha bisogno di consolazione, lo prendo in braccio io" e all'uscita sono tutti felici.
Al mio primo inserimento, quello al nido di Micól ero confusa, emozionata, stanca e al 7 mese di gravidanza. Ho cercato di capire e la storia che vi regalo qui, quella che troverete con le altre 11 del compendio di Alice e Giallo, l'ho scritta in quel periodo per lei e lei anche questa sera, che sta ricominciando la scuola con la sua maestra e i suoi compagni in modo serena, mi ha chiesto di leggerla. Mi ha detto "mamma prima di dormire mi leggi la storia dei mostri nel buio e del fenicottero malinconico? Mi fanno dormire meglio" E io ve la regalo mamme ... magari un pochino aiuta anche voi.
La presento:
Il fenicottero malinconico: Una storia che vuole accompagnare il bambino, e il genitore, ad entrare in contatto con il senso di malinconia che nasce i primi giorni di scuola o, in generale, le prime volte in cui il cucciolo si allontana dalla mamma anche se per un breve periodo. Uno strumento di ausilio per affrontare e superare l'angoscia dell'allontanamento, del distacco, in modo sereno e naturale. Benché noi adulti sappiamo che i dolori importanti della vita sono altri, al bambino il distacco dalla madre sembrerà (giustamente e naturalmente) un momento dolorosissimo. È importante che lo affrontino in modo adeguato e con il nostro sostegno o da adulti diventerà per loro una vera sofferenza. 

La storia:
Il fenicottero malinconico
“Vieni Alice, facciamo una passeggiata nel bosco incantato”. Alice, senza fare rumore, si alza, si copre bene bene e, indossando il suo cappello magico, attraversa di corsa il giardino di casa, scavalca la siepe ed entra nel bosco incantato. Giallo esce dal cappello e insieme percorrono il sentiero che porta ovunque.
Alice e Giallo parlano del caldo estivo che parte e del freddo invernale che arriva. Alice alza la testa e vede un'enorme nuvola rosa con sfumature rosse.
“No Alice, quella non è una nuvola. Sono i fenicotteri che in stormo migrano verso il paese caldo dei fori magici. I fori sono magici perché con i loro colori riescono a confondere la realtà”.
Mentre Giallo racconta ad Alice la storia dell'inverno e della migrazione dei fenicotteri verso paesi caldi, proprio uno di loro, un fenicottero tutto rosa, lascia lo stormo e scende nel bosco incantato.
“Corri Alice, andiamo a vedere che succede. Forse ha bisogno di aiuto. Presto.” Alice corre dietro a Giallo e si accorge che anche gli altri animali stanno correndo in quella stessa direzione.
“Vedi Alice: un fenicottero non lascia mai il suo stormo, specialmente in tempo di migrazione. Tutti corrono per vedere cosa succede. Chi per aiutare e chi per mangiare”.
Il fenicottero ancora spaventato e con un flo di voce racconta:
“Stavo volando verso il paese dai fori magici quando un cacciatore ha sparato sullo stormo e mi ha ferito a un'ala. Non posso più volare. Sono destinato a morire”.
Gli animali del bosco esclamano in coro:
“Noooooo! Ti aiuteremo noi ad arrivare alla prossima estate”
Il Maestro Gufo ordina:
“Presto, costruite una capanna calda e resistente vicino allo stagno delle rane. Le rane canteranno per lui, gli altri porteranno cure, cibo e calore tutto l'inverno”.
Dopo qualche settimana nulla è cambiato. Il fenicottero è molto triste e la sua ala non migliora.
“Forse è malinconico. Si sente solo, lontano dalla sua famiglia, dalla sua casa. Provate a chiedergli di raccontarvi la sua storia. Parlare della sua famiglia gli farà bene”.
Così Alice, Giallo Coniglio Bianco e gli amici del bosco incantato a turno vanno a trovare il fenicottero e gli chiedono di raccontare la sua storia. Per un po' il suo stato d'animo migliora, ma per poco tempo.
“Forse ha bisogno di sentirsi a casa anche qui ma deve conoscere un po' il posto. Magari ha ancora paura. Portatelo in giro con voi, fategli vedere il bosco, lo stagno, la quercia antica e tutto il resto”.
Così Alice, Giallo Coniglio Bianco e gli amici del bosco incantato decidono di portare il fenicottero a scuola con loro.
Con il tempo il fenicottero comincia a conoscere i suoi nuovi amici, il bosco e la scuola e sembra aver dimenticato le sue paure.
L'ala guarisce e il fenicottero ricomincia a ridere.
Un giorno di primavera, mentre è a scuola con tutti gli altri, il fenicottero alza la testa e vede un'enorme nuvola rosa con sfumature rosse.
È la sua famiglia che torna dal paese dai fori magici. Il cuore del fenicottero si riempie di gioia e subito felice spicca il volo per raggiungerli. Proprio mentre raggiunge felice la sua famiglia guarda in basso e capisce che sarà sempre un po' malinconico: il bosco e tutti i suoi nuovi amici gli mancheranno.
Alice e Giallo lo salutano con la mano. Da quel giorno, due volte l'anno Alice, Giallo Coniglio Bianco e tutti gli amici del bosco incantato si riuniscono aspettando il passaggio degli uccelli migratori rosa con sfumature rosse, per salutare il loro amico quando va, e quando torna.

Le nostre illustrazioni:
Visto che le fiabe le scrivo per loro, le leggo con loro e le disegno con loro (e ho messo alcuni di questi disegni nel testo che pubblicherò:

Mamma - matite acquarellate

Micól - matite colorate

Tommaso - acquarelli con pennelli,

Buon inizio scuola e sonni tranquilli mamme.
Silvia

post del 22 settembre 2014
Emozioni e fiabe

Queste ultime due settimane sono state estremamente intense. Il rientro a scuola con l'inserimento del piccolo. Il mio esordio nel gruppo di lettura agli adulti di libri per bambini. Significati espliciti e significati nascosti. Un emozionante spettacolo di flamenco ... mamma mia, mi gira la testa.
Il progetto di Alice e Giallo va avanti e  presto diventerà la realizzazione di qualcosa in cui ho sempre creduto e di questo sono estremamente felice.
Quello che in queste due intense settimane voglio lasciare in questo post è molto gestaltico (tanto per cambiare) ma riguarda il passaggio di emozioni dal libro al bambino.
Per prima cosa, confesso che il libro illustrato mi piace molto ma lo trovo molto adulto, mentre per me una fiaba deve rimanere uno stimolo alla fantasia del bambino.
Rimango quindi e sempre più convinta che la mia idea di scrivere un libro in cui c'è prima il testo che sviluppa la fantasia del bambino e solo dopo l'intera storia le tavole illustrate che sviluppano la capacità di elaborare e raccontare del bambino, è magnifica! Andrea, se ce la fai andiamo avanti.

Quello che ho notato è che ci sono libri che spiegano e libri che raccontano. Che differenza c'è? Non è facile da spiegare ma uno spiega cosa è la paura del lupo e uno stimola la tua paura del lupo. Forse la stessa differenza che c'è tra sapere e sentire ... facile no? Un po' come l'empatia. Per funzionare devi essere empatico ... si ma che cos'è l'empatia? e soprattutto, come si diventa empatici? Eh eh ... ne parliamo presto con Alice e Giallo.
Buonanotte a tutti


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