mercoledì 10 febbraio 2016

Storie di Querciantica di F. Casadio

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Francesca la tua storia è delicata, piacevole, naturale e piace ai miei figli. Sono felice di poterti fare qualche domanda e spero leggere molto presto altre storie di Querciantica.
Come nasce in te la voglia di scrivere?
Scrivere mi consente di fissare pensieri, idee e immagini che rischierebbero di disperdersi. Mi fa sentire come un giardiniere, che semina con amore per sé e per chi desidera raccogliere i frutti del suo lavoro.
Dar vita a storie, ambientazioni e personaggi è ciò che più mi appassiona. Risponde a un’esigenza di creatività che mi accompagna fin da bambina, quando scrivevo poesie e brevi racconti, e quando mi immergevo tra le meraviglie della libreria Giannino Stoppani di Bologna, nella prima e storica sede di via delle Moline. Mi lasciavo avvolgere dalle atmosfere di Boscodirovo, di Jill Barklem, ed è innegabile che quel capolavoro abbia fatto scattare in me una scintilla …

Quando è nato questo specifico progetto nel tuo cuore?
La natura mi affascina da sempre. Le mie letture di bambina e i miei mondi immaginari erano popolati da boschi, montagne, corsi e specchi d’acqua, e dalle loro creature. Il percorso formativo e professionale (sono naturalista e mi occupo di educazione ambientale) mi ha dato la possibilità di raccontare la natura con consapevolezza. Ho scelto di rivolgermi principalmente ai bambini, che mi regalano infiniti spunti e suggestioni durante le nostre esplorazioni all’aperto, tra le colline bolognesi.Le mie Storie di Querciantica affondano le radici in una natura autentica ma facilmente raggiungibile, e l’intreccio fra trame fantastiche e descrizioni e illustrazioni realistiche si pone l’obiettivo di incuriosire, e di infondere il desiderio di conoscere.
Grazie alla collaborazione feconda con la bravissima Marina Cremonini, autrice degli acquerelli che animano le pagine del libro, Querciantica ha potuto prendere vita.

Perché conoscere e riconoscere le stagioni è così importante? Cosa nasconde questo magnifico alternarsi delle stagioni?
Un bosco, un prato, uno stagno, un ruscello non sono mai uguali a se stessi. Ogni giorno ci riservano sorprese e ci mostrano nuove prospettive. Vivere i ritmi delle stagioni permette ai bambini di allenare i sensi, di interrogarsi, di cercare risposte, di apprendere in modo spontaneo, e di stabilire una connessione profonda con il mondo che li circonda. Noi adulti abbiamo il dovere di condividere con loro queste esperienze e possiamo ristabilire con la natura un legame troppo spesso dimenticato.Nulla mi incanta più della vita che incessantemente si trasforma. 

Non solo è bello il libro di Francesca e Marina ma il lavoro che fa Francesca è davvero prezioso. Il contatto con la natura per i bambini è importantissimo e se volete saperne di più potete trovare Francesca attraverso il suo blog lacasadifra.

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